Cambridge Analytica vs Facebook
Come si legge su SkyTG24: "Il colosso americano del web ha due settimane di tempo per chiarire alcuni dei punti oscuri dello scandalo sulla raccolta dei dati di 50 milioni di utenti, finiti, per il tramite del ricercatore Aleksandr Kogan, nelle mani degli spin doctor di Cambridge Analytica: società britannica di consulenza politica sospettata d'aver cercato di manipolare il consenso nel voto presidenziale Usa, nel referendum sulla Brexit e in varie altre elezioni.
Il monito, recapitato dalla commissaria Ue alla Giustizia, Vera Jurova, alla responsabile operativa del social, Sheryl Sandberg, arriva nel giorno in cui il patron dell'azienda di Menlo Park, Mark Zuckerberg, fa infuriare proprio il parlamento d'un Paese europeo, snobbando la convocazione della commissione cultura, digitale e media della Camera dei Comuni britannica che indaga su megadata e presunte interferenze elettorali e accettando, invece, di comparire (forse il 10 aprile, con i boss di Google e di Twitter) di fronte al Congresso Usa.
Una vicenda che apre un dibattito non di breve periodo sul tema della protezione dei dati e sulla loro possibilità di utilizzo non conforme all'informativa rilasciata che genererà grandi contromisure da parte anche degli Stati Uniti, nonostante un certo protezionismo abbia finora messo sempre in un Olimpo dorato i giganti del Web.
La vicenda di Cambridge Analytica, segna un punto di non ritorno, perchè ha toccato un elemento essenziale dell'imperialismo americano, la libertà di voto. E questo, nonostante il cinismo del "business is business", l'America non lo può tollerare. Stay tuned.